Con il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, cosiddetto “Testo Unico Ambien-tale”, emanato in esecuzione della delega di cui alla legge 15 dicembre 2004, n. 308, è stata rivista e complessivamente riorganizzata praticamente tutta la normativa nazionale di base per la tutela dell’am¬bien¬te dalle principali forme di inquinamento. Il d.lgs. n. 152/2006 • è stato pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 14 aprile 2006, n. 88, ed • è entrato in vigore il successivo 29 aprile, salvo che per la Parte Seconda, la cui entrata in vigore è stata procrastinata al 31 luglio 2007; • è stato poi oggetto di vari interventi di modifica, fra i quali si segnalano in particolare: − relativamente alle Parti terza e quarta, dal decreto legislativo 8 novem-bre 2006, n. 284 «Disposizioni correttive ed integrative del decreto legi-slativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale» (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 24 novembre 2006, n. 274); − relativamente alle Parti prima, seconda, terza e quarta, dal decreto legi-slativo 16 gennaio 2008, n. 4 «Ulteriori disposizioni correttive ed integra-tive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in mate-ria ambientale» (pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Uf-ficiale 29 gennaio 2008, n. 24); − relativamente alle Parti seconda, quarta e quinta, dal decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128 «Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69» (pubblicato sul sup-plemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 11 agosto 2010, n. 186); − relativamente alla sola Parte quarta, dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 «Disposizioni di attuazione della direttiva 2008&98&CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai ri-fiuti e che abroga alcune direttive» (pubblicato sul supplemento ordina-rio alla Gazzetta Ufficiale 10 dicembre 2012, n. 288) Il decreto legislativo n. 152/2006 è suddiviso in 6 “Parti” che, dopo la prima rela-tiva ai principi generali, raggruppano nelle seguenti cinque macrotematiche una consistente pluralità di testi normativi previgenti, anche completando l’attuazione delle direttive comunitarie nelle varie materie: • VAS, VIA e IPPC (Parte seconda); • difesa del suolo, tutela e gestione delle acque (Parte terza); • rifiuti e bonifiche (Parte quarta); • tutela dell’aria (Parte quinta); • danno ambientale (Parte sesta). In particolare, in materia di tutela delle acque il decreto ha recepito la direttiva 2000/60/CE, la direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue e la di-rettiva 91/676/CEE sulla protezione delle acque dai nitrati di origine agricola. Con l’entrata in vigore del cd. “Testo Unico Ambientale” sono state abrogate e sostituite, in particolare, il precedente decreto legislativo n. 152/1999 relativo al-la tutela delle acque, la legge. n. 183/1989 relativa alla difesa del suolo e la leg-ge n. 36/1994 relativa al ciclo idrico integrato (“Legge Galli”). La Parte terza del decreto legislativo n. 152/2006, recante Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche, è suddivisa in quattro Se-zioni: • Sezione I, Norme in difesa del suolo e lotta alla desertificazione, • Sezione II, Tutela delle acque dall’inquinamento, • Sezione III, Gestione delle risorse idriche, • Sezione IV, Disposizioni transitorie e finali. Alla stessa Parte terza fanno, inoltre, riferimento i seguenti undici Allegati: • Allegato 1 Monitoraggio e classificazione delle acque in funzione degli o-biettivi di qualità ambientale, • Allegato 2 Criteri per la classificazione dei corpi idrici a destinazione funzio-nale, • Allegato 3 Rilevamento delle caratteristiche dei bacini idrografici e analisi dell’impatto esercitato dall’attività antropica, • Allegato 4 Contenuto dei Piani, • Allegato 5 Limiti di emissione degli scarichi idrici, • Allegato 6 Criteri per l’individuazione delle aree sensibili, • Allegato 7 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola – Zone vulnerabili da prodotti fitosanitari, • Allegato 8 Elenco indicativo dei principali inquinanti, • Allegato 9 Aree protette, • Allegato 10 Analisi economica, • Allegato 11 Elenchi degli elementi da inserire nei programmi di misure. La Parte terza del decreto sostituisce il precedente decreto legislativo n. 152/1999, la legge. n. 183/1989 relativa alla difesa del suolo e la legge n. 36/1994 relativa al ciclo idrico integrato (“Legge Galli”). Per definire il quadro normativo relativo alla tutela delle acque vanno considerati inoltre: • Il decreto legislativo n. 99/1992 relativo allo smaltimento dei fanghi da depu-razione in agricoltura; • il decreto ministeriale n. 367/2003 sulle sostanze pericolose (in parte sosti-tuito con la tab. 1/A allegato 1 decreto legislativo n. 152/2006 ed oggi supe-rato con il decreto ministeriale n. 56/2009); • il decreto ministeriale n. 185/2003 sul riuso delle acque (decreto attuativo del D.lgs. n. 152/1999); • la legge n. 61/1994 relativa all’istituzione delle Agenzie Ambientali (sistema APAT/ARPA/APPA); • il decreto legge n. 112/2008 convertito con legge n. 133/2008: APAT (A-genzia Nazionale di Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici) è stata trasformata in ISPRA. Con il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, cosiddetto “Testo Unico Ambientale”, emanato in esecuzione della delega di cui alla legge 15 dicembre 2004, n. 308, è stata rivista e complessivamente riorganizzata praticamente tutta la normativa nazionale di base per la tutela dell’am¬bien¬te dalle principali forme di inquinamento.Il d.lgs. n. 152/2006 è stato pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 14 aprile 2006, n. 88, ed è entrato in vigore il successivo 29 aprile, salvo che per la Parte Seconda, la cui entrata in vigore è stata procrastinata al 31 luglio 2007; è stato poi oggetto di vari interventi di modifica, fra i quali si segnalano in particolare: − relativamente alle Parti terza e quarta, dal decreto legislativo 8 novembre 2006, n. 284 «Disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale» (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 24 novembre 2006, n. 274); − relativamente alle Parti prima, seconda, terza e quarta, dal decreto legi-slativo 16 gennaio 2008, n. 4 «Ulteriori disposizioni correttive ed integra-tive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in mate-ria ambientale» (pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Uf-ficiale 29 gennaio 2008, n. 24); − relativamente alle Parti seconda, quarta e quinta, dal decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128 «Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69» (pubblicato sul sup-plemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 11 agosto 2010, n. 186); − relativamente alla sola Parte quarta, dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 «Disposizioni di attuazione della direttiva 2008&98&CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive» (pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 10 dicembre 2012, n. 288) Il decreto legislativo n. 152/2006 è suddiviso in 6 “Parti” che, dopo la prima relativa ai principi generali, raggruppano nelle seguenti cinque macrotematiche una consistente pluralità di testi normativi previgenti, anche completando l’attuazione delle direttive comunitarie nelle varie materie: VAS, VIA e IPPC (Parte seconda); difesa del suolo, tutela e gestione delle acque (Parte terza); rifiuti e bonifiche (Parte quarta); tutela dell’aria (Parte quinta); danno ambientale (Parte sesta). In particolare, in materia di tutela delle acque il decreto ha recepito la direttiva 2000/60/CE, la direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue e la direttiva 91/676/CEE sulla protezione delle acque dai nitrati di origine agricola. Con l’entrata in vigore del cd. “Testo Unico Ambientale” sono state abrogate e sostituite, in particolare, il precedente decreto legislativo n. 152/1999 relativo alla tutela delle acque, la legge. n. 183/1989 relativa alla difesa del suolo e la leg-ge n. 36/1994 relativa al ciclo idrico integrato (“Legge Galli”). La Parte terza del decreto legislativo n. 152/2006, recante Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche, è suddivisa in quattro Sezioni: Sezione I, Norme in difesa del suolo e lotta alla desertificazione, Sezione II, Tutela delle acque dall’inquinamento, Sezione III, Gestione delle risorse idriche, Sezione IV, Disposizioni transitorie e finali. Alla stessa Parte terza fanno, inoltre, riferimento i seguenti undici Allegati: Allegato 1 Monitoraggio e classificazione delle acque in funzione degli o-biettivi di qualità ambientale, Allegato 2 Criteri per la classificazione dei corpi idrici a destinazione funzio-nale, Allegato 3 Rilevamento delle caratteristiche dei bacini idrografici e analisi dell’impatto esercitato dall’attività antropica, Allegato 4 Contenuto dei Piani, Allegato 5 Limiti di emissione degli scarichi idrici, Allegato 6 Criteri per l’individuazione delle aree sensibili, Allegato 7 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola – Zone vulnerabili da prodotti fitosanitari, Allegato 8 Elenco indicativo dei principali inquinanti, Allegato 9 Aree protette, Allegato 10 Analisi economica, Allegato 11 Elenchi degli elementi da inserire nei programmi di misure. La Parte terza del decreto sostituisce il precedente decreto legislativo n. 152/1999, la legge. n. 183/1989 relativa alla difesa del suolo e la legge n. 36/1994 relativa al ciclo idrico integrato (“Legge Galli”). Per definire il quadro normativo relativo alla tutela delle acque vanno considerati inoltre: Il decreto legislativo n. 99/1992 relativo allo smaltimento dei fanghi da depurazione in agricoltura; il decreto ministeriale n. 367/2003 sulle sostanze pericolose (in parte sostituito con la tab. 1/A allegato 1 decreto legislativo n. 152/2006 ed oggi superato con il decreto ministeriale n. 56/2009);• il decreto ministeriale n. 185/2003 sul riuso delle acque (decreto attuativo del D.lgs. n. 152/1999); la legge n. 61/1994 relativa all’istituzione delle Agenzie Ambientali (sistema APAT/ARPA/APPA); il decreto legge n. 112/2008 convertito con legge n. 133/2008: APAT (Agenzia Nazionale di Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici) è stata trasformata in ISPRA.